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Guida al Parco Sacro Monte di Crea nel Monferrato

Visitare il Sacro Monte di Crea

La nascita dei Sacri Monti è legata indissolubilmente al pellegrinaggio verso i luoghi santi del Nuovo Testamento.

Purtroppo con la caduta di Costantinopoli  nel 1453  e il  successivo prevalere della potenza turca in Oriente, il pellegrinaggio verso la Terra Santa divenne un’ avventura molto costosa e pericolosa.

Fu così che per dare possibilità a tutti i pellegrini di poter intraprendere questi cammini, la Chiesa introdusse in Occidente le “pratiche sostitutive” ovvero il pellegrinaggio verso località e santuari più accessibili.

Sacro Monte di Crea , la Basilica

Sacro Monte di Crea , la Basilica

Nacque così il “Sacro Monte”  il complesso dei 9 Sacri Monti dell’Italia Settentrionale (Lombardia e Piemonte) che sono gruppi di cappelle e altri manufatti architettonici eretti fra il XVI e il XVII secolo dedicati a differenti aspetti della fede cristiana.

Questi luoghi oltre ad avere un significato simbolico e spirituale, hanno una notevole bellezza artistica e culturale e sono  integrati perfettamente nell’ambiente naturale che li circonda.

Per queste motivazioni dal 2003 i Sacri Monti del Piemonte ( Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo) e della Lombardia ( Varese e Ossuccio) fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Quindi ovviamente quando abbiamo organizzato il nostro week end nel Monferrato non potevamo esimerci di andare a visitare il Sacro Monte di Crea che dista solo 20 km dalla città di Casale Monferrato.

Sacro Monte di Crea , la Cappella Paradiso

Sacro Monte di Crea , la Cappella Paradiso

Nascita del Sacro Monte di Crea

Si pensa che già prima dell’anno Mille il colle di Crea fosse abitato  da popolazioni celto-liguri, grazie alla perfetta posizione geografica del monte, che permetteva una completa visuale a 360 gradi di tutta la zona, e per questo si pensa a un insediamento prettamente militare e di difesa.

Il luogo è stato poi  trasformato in luogo di devozione grazie alla leggenda di Sant’Eusebio  che in occasione della sua venuta a Crea, fondò un piccolo luogo di culto dedicato alla Vergine che fino al 1478 fu mandato avanti dai Canonici Regolari di Vezzolano,  sostituiti dai Servi di Maria e poi dai Canonici Regolari Lateranensi per volere del Marchese del Monferrato Guglielmo VIII.

Sacro Monte di Crea , la Cappella Natività di Maria

Sacro Monte di Crea , la Cappella Natività di Maria

Il convento di Crea visse grazie alla benevolenza del Marchesato  e dei Paleologi che donarono tantissimi oggetti preziosi e reliquari importanti come la reliquia del Sacro Legno della Croce di Gesù e il piede della Santa Margherita.

Estinta la casata dei Paleologi arrivò la casata dei Gonzaga di Mantova, e si deve a loro alla fine del XVI secolo l’idea di arricchire il monte di 18 Cappelle rappresentanti i principali episodi della vita della morte e della glorificazione della Vergine Maria.

Ideatore di questo progetto fu Padre Costantino Massino di Vercelli che permise alla famiglie nobili più abbienti e ricche di Casale Monferrato ( ma anche di zone limitrofe) di poter partecipare alla realizzazione di singole cappelle, finanziandone i lavori.

Questa impresa ebbe grande risonanza e importanza, non si dimentichi che in questo periodo si stava costruendo anche la cittadella fortificata di Casale Monferrato.

Che fu in quegli anni, la più importante d’Europa, e  durante il fervere dei lavori, grossi personaggi di spicco e illustri vennero a fare visita al Sacro Monte di Crea.

Sacro Monte di Crea , la Cappella Salita di Gesù al calvario

Sacro Monte di Crea , la Cappella Salita di Gesù al calvario

Con il passare degli anni si passò da 18 a 40 cappelle rappresentanti la vita di Maria,ma a inizio 700 la guerra  dei Francesi contro i Monferrini, vide la sconfitta dei secondi, e il conseguente  assalto, distruzione e  saccheggio delle cappelle da parte dei francesi.

Il Sacro Monte di Crea passò sotto i Savoia che soppressero l’abbazia e tutti i privilegi concessi al Santuario, che passò sotto il Governo che acquisì preziosi e finanze.

Con la venuta di Napoleone e della sue truppe nel 1809 Il Sacro Monte di Crea cessò di esistere, in quanto fu  distrutto tutto quello che era rimasto e messo all’asta lo stesso  Sacro Monte, la chiesa, il convento e altri beni .

Fu grazie a un signore devoto Melchiorre Bava di Monteu Da Po che riscattò prima la chiesa, poi il monte e le cappelle e grazie alla venuta dei Francescani si potè lavorare a far tornare il Sacro Monte di Crea all’antico splendore restaurando le cappelle che ormai erano rovinate .

Da allora negli ultimi secoli si è cercato di rendere di nuovo l’importanza al Sacro Monte di Crea, e adesso è possibile visitarlo in tutta la sua magnificenza.

Sacro Monte di Crea cosa vedere

Si sale in macchina fino al parcheggio poco prima della Piazza della Basilica, e vi si può lasciare gratuitamente la propria auto, e da lì si può iniziare la visita.

La Basilica o Santuario della Madonna di Crea è all’origine del Sacro Monte, e si affaccia direttamente sulla piazza.

La chiesa conserva ancora una facciata di tipo barocco e al suo interno è divisa in 3 navate. E’ molto bella e vi suggerisco di entrare a vederne l’interno.

Sacro Monte di Crea , la Cappella Nozze di Cana

Sacro Monte di Crea , la Cappella Nozze di Cana

Ma sicuramente la cosa da vedere quando si viene qui, è la Via Sacra, ovvero il piccolo sentiero dove sono affacciate le cappelle sono rimaste 23 e  5 romitori.

Ogni cappella rappresenta al suo interno un particolare episodio della vita di Maria, e non vi immaginate dipinti o affreschi, ma vere e proprie statue  ad altezza naturale, in terracotta e in gesso raffiguranti i vari personaggi.

Per esempio molto bella è la Cappella della Natività di Maria ( numero 5) , ovvero la nascita di Maria stessa, che si trova proprio di fronte alla Basilica.

Oppure la Cappella della Salita di Gesù al Calvario ( numero 16) la cui disperazione, e l’afflizione sui volti delle statue e talmente convincente e realistica da far quasi piangere .

O infine la Cappella delle Nozze di Cana (numero 17), che rappresenta la tavola imbandita per la festa, con tutte le cibarie e i commensali seduti!

L’itinerario  da seguire si adatta  alla configurazione naturale del territorio  si sviluppa fino alla sommità del monte che corona con l’ultima cappella ovvero l’Incoronazione di Maria comunemente anche detta Il Paradiso ( numero 23).

Questa cappella è di una bellezza stupefacente, che spiegarvela a parole non basta…..

In pratica quando si entra all’interno di questa cappella circolare, si ha come la sensazione di librarsi al cielo, grazie a delle particolari prospettive, e alla posizione delle statue come su  un cono rovesciato che culminano in alto!!

Un’ opera unica nel suo genere!

Sacro Monte di Crea , la Cappella il Paradiso

Sacro Monte di Crea , la Cappella il Paradiso

Per poter visitare il parco suggerisco di consultare il sito ufficiale del Parco di Crea  per sapere gli orari di apertura al pubblico.

Dove mangiare 

Se dopo la vostra visita volete rifocillarvi vi consiglio il Ristorante di Crea che affaccia direttamente sulla piazza; qui potrete gustare i veri piatti della tradizione piemontese e monferrina in un ambiente cordiale e amichevole.

Sacro Monte di Crea , il Ristorante di Crea

Sacro Monte di Crea , il Ristorante di Crea

Noi abbiamo mangiato qui   piatti favolosi e succulenti come la  Battuta di fassone piemontese , il  Vitello tonnato  e l’ Insalata russa della tradizione Giardiniera Piemontese ( i must degli antipasti della tradizione!)

Come primo la  Lasagnetta alla crema di asparagi Tajarin e come dimenticarsi poi il secondo  del Fritto misto alla monferrina?

A differenza del Fritto misto toscano che di solito è o di carne o di pesce, questo monferrino è di carne, ma anche di frutta e verdura che viene servita tutta insieme, per poter unire i sapori dolci -amari!

Notevole la fragola fritta!! Veramente da leccarsi i baffi!!!

Sacro Monte di Crea , il Ristorante di Crea, il fritto misto alla monferrina

Sacro Monte di Crea , il Ristorante di Crea, il fritto misto alla monferrina

Qui avrete anche una notevole selezione di ottimi vini monferrini, e oltre il Barbera, potrete assaggiare il Grignolino, il vino rosso autoctono di Casale Monferrato!

Voglio ringraziare per la loro disponibilità e gentilezza il giornalista e cultore della storia locale Claudio Galletto , e il guardiaparco Franco Andreone che ci hanno accompagnato nella nostra visita

Per ulteriori informazioni sul Monferrato e sui suoi territori vi consiglio di consultare il sito ufficiale  di Mondo Monferrato il Consorzio per la  promozione dell’immagine del Monferrato e della Piana del Po, e Alexala per la promozione dei territori di Alessandria e dintorni

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Alla prossima

Elisa

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