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Monferrato cosa vedere,un week end alla scoperta dei territori Unesco

Il nostro week end primaverile alla scoperta del Monferrato

Come il nome del nostro blog Girandolina, noi siamo come  girandole al vento che non smettono mai di girare, e per questo, tanto tempo fermi in casa non riusciamo a stare!

Ed eccoci pronti per un nuovo viaggio, il primo viaggio primaverile di quest’anno!

Partiremo per un week end nel bellissimo Piemonte, più precisamente visiteremo il Monferrato, il territorio esclusivamente di natura collinare, che grazie alla sua importante coltivazione vitivinicola degli Infernot del Barbera, è stato annoverato insieme all’ Asti spumante delle Langhe, e  il Roero della Valtellina nella lista del Patrimonio Mondiale dell’umanità dell’UNESCO.

Monferrato e le sue dolci colline ( credits photo Alexala)

Monferrato e le sue dolci colline ( credits photo Alexala)

Il nostro fine settimana sarà nel Basso Monferrato ( detto anche Casalese), che territorialmente comprende la provincia di Alessandria, come i paesi intorno a Casale Monferrato, sicuramente una delle “capitali” storiche di questa zona e la città di Valenza, famosa per la lavorazione artigianale dell’oro, qui infatti si trovano le più famose aziende orafe italiane!!

Tutto il territorio è una perfetta fusione fra il dolce paesaggio collinare e la pianura, caratterizzate rispettivamente dalla coltivazione vitivinicola per il primo, e la coltivazione risicola per il secondo.

Le colline non raggiungono mai altezze superiori ai 400 metri, eccezione per il Sacro Monte di Crea (455 metri s.l.m), e ci sono numerosi castelli e i borghi contraddistinti dalla tipica “Pietra di Cantone” di cui sono costituiti!

Siamo riusciti grazie alla collaborazione e alla consulenza di Alexala, l’agenzia turistica locale della provincia di Alessandria, e Mondo Monferrato il consorzio per la promozione del Monferrato e la Piana del Po a organizzare un viaggio che potesse rispecchiare in pieno le passioni di entrambi!

La  visita agli infernot , i famosi piccoli vani ipogei scavati nella pietra da Cantoni , farà contento Alessio che da amante del buon vino, adora tutto quello che concerne l’arte vinicola!

Gli Infernot sono vere e proprie opere d’arte, originali di questa zona , nati dalla tradizione e il sapere contadino .

Sono una specie di cantina senza né luce né aria, ubicati comunemente sotto le case, e utilizzati per la conservazione del vino !

Monferrato, il Sacro Monte di Crea ( credits Photo Parco Crea)

Monferrato, il Sacro Monte di Crea ( credits Photo Parco Crea)

Io che invece amo la storia, sarò contentissima della visita al Sacro Monte di Crea situato su una delle più alte colline del Monferrato, nei pressi di Serralunga di Crea, in Provincia di Alessandria.

La salita che porta al Santuario Mariano, procede lungo un sentiero affiancato da querce e frassini, sino ad arrivare alla Cappella del Paradiso, posta alla sommità della collina

Come gli altri Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, anche quello di Crea è situato in un vasto parco naturale e dal 2003 fanno tutti parte dell’Unesco nell’elenco dei patrimoni dell’umanità.

Il Santuario è composto da 23 cappelle, 5 romitori e sorge su un luogo di antico culto mariano .

Fu costruito negli anni fra il 1589 e il 1612, con un’ulteriore fase ricostruttiva nel 1820.

Il Santuario basilicale è di origine romanica, più volte però  rimaneggiato nel corso dei secoli, quindi  la facciata è barocca, mentre l’interno a tre navate conserva l’impianto antico.

Visiteremo anche Casale Monferrato , la città più importante del Monferrato,, e che grazie alla sua strategica posizione geografica, divenne dominio della potente famiglia dei Gonzaga, che costruirono una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee.

Nei secoli successivi fu contesa tra francesi e spagnoli,  e durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi contro l’Impero austriaco.

Monferrato, Casale Monferrato città (credits Photo Comune Casale Monferrato)

Monferrato, Casale Monferrato città (credits Photo Comune Casale Monferrato)

Infine da buone forchette quali io e Alessio siamo, proveremo senz’altro la cucina tipica del Monferrato, che comprende una  vasta gamma di cibi dalle carni, ai pesci, alle verdure, ai formaggi, e piatti tipicamente monferrini

Come gli agnolotti “al plin” (letteralmente “al pizzicotto”), i tajarin (tagliatelle fini ricche di uova condite con sughi vari), i risotti del Casalese, il riso ai funghi e quello al vino rosso, i minestroni di verdure, la polenta col merluzzo fritto o “comodato”.

Degna di menzione e soprattutto molto conosciuta è la bagna càuda. Tra le carni: trippe, zampini (batciuà), ceci con la testina, coda di bue (oggi cucinata col Barbera) e il salame cotto.

Poi anche il vitello tonnato, l’insalata di carne cruda della tipica razza bovina piemontese (tritata fine col coltello e condita con soli olio, sale e limone), le acciughe sotto sale al verde e l’insalata russa di verdure in maionese.

Insomma ho paura che  al mio ritorno non mi basteranno tutti i giorni in palestra per poter bruciare le calorie che ingerirò là!!!

Non vediamo l’ ora di partire, e se ci volete seguire nella nostra avventura nel Monferrato, vi consiglio di farlo sui nostri canali social!

Alla prossima

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Elisa

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