Mayerling, il mistero della tragedia dell’ erede degli Asburgo

Una gita fuori Vienna, ci porta al Castello di Mayerling, per poi continuare  all’ Abbazia Cistercense di HeiligenKreuz, e la cittadina termale di Baden

 

Dopo colazione veniamo portati con l’ autobus in una gita fuori citta’, piu’ precisamente a Mayerling, teatro del suicidio/omicidio, del principe ereditario Rodolfo D’Asburgo, figlio dell’ Imperatore Francesco Giuseppe, e L’ Imperatrice Sissi, e la sua giovane amante diciassettenne Maria Vetsera.

Le  loro morti all’ epoca, scossero l’ intero Impero Austro-Ungarico, si cerco’ in tutti i modi, di nascondere le verita’, e lo stesso Imperatore Francesco Giuseppe, dono’ il casino di caccia, dove avvenne la tragedia, a un convento carmelitano, e l’ intero edificio fu quindi ricostruito,  distruggendo in questo modo appositamente, la camera del povero Rodolfo.

Durante la visita, al castello di Mayerling, ci sono dei cartelloni esplicativi, che raccontano la tragedia, ma Ingrid, ci diceva, come tutt’oggi, la storia sia stata modificata, e ancora non si sa molto di quello che successe quel giorno.

Il Castello di Mayerling

Il Castello di Mayerling

Rodolfo seppur sposato, intratteneva relazioni extraconiugali con molte dame dell’ epoca, forse per cercare di non pensare alla sua situazione di erede al trono senza poteri.

Bruciato dallo stesso fuoco rivoluzionario e all’ avanguardia per l’ epoca, ( come suo zio Massimiliano D’ Asburgo, ucciso in Messico)si scontrava spesso con le idee politiche piu’ conservatrici del padre Imperatore.

Uomo debole,senza ambizione, scivolo’ sempre di piu’  nella depressione piu’ nera, molti studiosi, attribuirono cio’, a una malattia ereditaria da parte della mamma, L’ Imperatrice Sissi,( come non ricordarsi, il suo cugino Ludwig II, depresso cronico, e morto anch’egli in una situazione misteriosa?)Altri invece davano colpa alla consanguinità dei genitori( Francesco Giuseppe e Sissi erano cugini primi).

Fatto sta che Rodolfo inizio’ sempre piu’ a sognare il suicidio romantico, e lo stesso desiderio fu presto condiviso con la sua nuova giovane amante Maria Vetsera, da sempre innamorata del principe, fino a diventarne un ‘ossessione.

Vissero una storia clandestina, con la complicita’ di molte persone a loro vicine, eppur nessuno conoscendo la natura malata del loro amore,  fece niente per ostacolare o impedire quello che ne fu poi l’ epilogo.

Si dice che Rodolfo, prima uccise Maria, poi si uccise per sé stesso.Quando i camerieri sentirono gli spari e accorsero in camera, cercarono subito di far sparire il corpo della povera Maria, con un espediente molto brutale la fecero uscire in carrozza,e per farla sembrare ancora viva ,si dice che le fu messo un bastone fra il vestito e il corpo , per farla apparire eretta,e fu sepolta in solitudine la notte stessa nel cimitero dedicato ai suicidi a HeilligenKreuz.

Lo scandalo fu enorme, un erede al trono di un Impero cattolico, aveva commesso un omicidio, e in piu’ si era suicidato cosa inammissibile per l’ epoca, in quanto per questa colpa, non ci  si meritava neanche una sepoltura in un campo santo.

Si decise allora di promulgare la notizia,  per l’ opinione pubblica,che il Principe fosse morto per un colpo apoclettico.

L’ Imperatore Francesco Giuseppe scrisse personalmente al Papa,intercedendo per lui, e  da allora,Rodolfo riposa nella Cappella degli Asburgo, insieme ai suoi illustri avi. Cosa fosse scritto in quella lettera, non si sapra’ mai, perche’ non e’ stata piu’ ritrovata, cosi’ come altre inesattezze .

Il mistero di questo amore cosi’ triste, continua ancora!

Dopo Mayerling, veniamo accompagnati all ‘abbazia cistercense medievale di HeiligenKreuz, dove appunto nel suo cimitero riposa Maria Vetsera.

La casa di Beethoven a Baden

La casa di Beethoven a Baden

Pranziamo in un locale li vicino, e poi veniamo accompagnati a Baden, una delle localita’ termali piu’ famose di Vienna.

Fin dall’ antichita’ , le sue sorgenti calde termali, venivano usate per scopi curativi, e molti ospiti illustri ,approfittarono delle sue acque, come Mozart, e Beethoven.

Questi grandissimi musicisti, sono commemorati , in un piccolo museo, nel parco della citta’.

Passiamo tutto il pomeriggio a spasso per questa bella cittadina, e come ultima visita della giornata , veniamo accompagnati al Palazzo del Belvedere di Vienna, famoso per la presenza delle opere di Gustav Klimit.

Io e Alessio decidiamo di non entrare nel palazzo, e invece camminiamo per gli stupendi giardini, labirinti,e fontane, che adornano il bellissimo parco.

Per cena veniamo accompagnati  a Grinzing, un piccolo villaggio vinicolo , dove e’ possibile mangiare nei tipici “Heurigen” che godono a Vienna di una fama pari a quella dei caffé..

 

 

La parola “Heuriger” indica, in realtà sia il vino nuovo dell’anno che il posto dove lo si beve, quindi in questi locali per tradizione si beve , solo il vino novello. Negli Heurigen di Grinzing, suonano spesso i cosiddetti Schrammeln, piccoli gruppi di quattro musicisti, di solito con fisarmonica, chitarra e due violini che suonano musica popolare e che contribuiscono all’atmosfera unica di questo simpatico paesino.

Tutti insieme mangiamo, e brindiamo per la nostra penultima sera viennese!!

Al rientro in hotel , a me viene un ‘idea, di  andare a vedere una bellissima fontana che avevo visto nei giorni precedenti, in versione notturna, e riesco a convincere le tre ragazze nostre coetanee, e il nostro giovane autista del pullman.

Cosi’ con la mia cartina in mano , arriviamo davanti alla fontana di Hochstrahlbrunnen, nel quartiere di Karlsplatz.e facciamo tantissime fotografie in notturna!

Fontana di Hochstrahlbrunnen

Fontana di Hochstrahlbrunnen

Ma il bello e’ stato quando e’ arrivato il momento di ritornare a piedi verso l’ hotel, essendo relativamente vicino: ci siamo fidati del nostro autista, che vuoi un po’ per la stanchezza, o secondo me per il vino bevuto prima, ci ha fatto letteralmente perdere, tanto che neanche la mia cartina riusciva a farci orientare.

Oramai presi dalla stanchezza del girare a vuoto, gioco la mia ultima carta, e provo a telefonare a un taxi, che ci venisse a riprendere, non so come ho fatto a capire e soprattutto a farmi capire dove ci trovavamo nel mio tedesco stentato!!Fatto sta che pero’ siamo riusciti a tornare in albergo!!!Che ridere!!!

Poi a nanna!

Continuate a seguirci al prossimo post!

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Alla prossima

Elisa

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